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Talitha Kum ha partecipato al Workshop Migranti in Asia e la Risposta della Chiesa.

 

A cura di Sr. Dhayalini, A.C.

 

Dal 31 agosto al 3 settembre 2025, si è tenuto a Kuala Lumpur, in Malesia, un workshop regionale su Migranti in Asia e la Risposta della Chiesa, che ha riunito oltre 60 partecipanti, tra cui vescovi, sacerdoti, religiosi, leader laici e rappresentanti di organizzazioni di migranti. L'incontro è stato organizzato congiuntamente dalla FABC-OHD/CCD (Federazione delle Conferenze Episcopali Asiatiche - Ufficio per lo Sviluppo Umano/Servizio per il Cambiamento Climatico) con alcune tra le principali organizzazioni cattoliche asiatiche impegnate nella tutela dei migranti e nella promozione di una migrazione sicura e dignitosa, tra cui Caritas Asia.

La fede al centro del dialogo

Il workshop ha dato spazio a preghiere quotidiane, all’Eucaristia e a momenti di condivisione di riflessioni. Punto fermo e fonte di orientamento è stata la fede, che interpreta la migrazione come un viaggio riecheggiante le narrazioni bibliche di esilio e speranza. La Dottrina Sociale Cattolica funge quindi da bussola morale, sottolineando che accogliere, proteggere, sostenere e favorire l’integrazione dei migranti è un'espressione essenziale del discepolato. Questo fondamento spirituale ha plasmato le discussioni, incoraggiando i partecipanti a vedere migranti e rifugiati come vicini bisognosi di cure compassionevoli e di azioni orientate alla giustizia.

La rete globale Talitha Kum

La rete globale Talitha Kum è intervenuta al workshop grazie alla presenza della Coordinatrice Internazionale, suor Abby Avelino, MM, della Coordinatrice Regionale per l’Asia, suor Paula Kwandao, SPC, e di suor Dhayalini, AC, Coordinatrice di Talitha Kum Sri Lanka. Il network ha messo in evidenza il legame tra migrazione e tratta di persone, ha condiviso le prospettive regionali e ha illustrato come le suore di tutta l'Asia siano impegnate nell’accompagnamento, la protezione, la formazione e il sostegno ai migranti. Attraverso la partecipazione delle sorelle di Talitha Kum è emersa con forza l’urgenza di creare partnership efficaci e di tradurre le varie collaborazioni in azioni di sostegno concreto a livello locale, nazionale e regionale.

 

Incontri con migranti e iniziative locali

I partecipanti hanno visitato organizzazioni che sostengono migranti e rifugiati, acquisendo informazioni direttamente sul campo riguardo alle sfide che devono affrontare, quali condizioni di lavoro non sicure, mancanza di riconoscimento legale e separazione dalle famiglie. Le testimonianze dei migranti e dei rappresentanti delle ONG hanno messo in luce le loro difficoltà e la loro resilienza, richiamando l'importanza di sostegno pratico, protezione e risposte inclusive da parte della comunità. Questi incontri hanno riaffermato la necessità di un dialogo basato sulle esperienze di vita reale.

 

Rafforzare la collaborazione

Uno dei temi centrali emersi durante il workshop è stato il rafforzamento della collaborazione, da promuovere e sostenere a tutti i livelli. La rete Talitha Kum ha condiviso esempi concreti di iniziative di prevenzione, protezione e advocacy, attuate dalle suore in diversi contesti. Tali esperienze hanno mostrato come parrocchie e comunità religiose siano luoghi sicuri, capaci di offrire accompagnamento, formazione e sostegno ai migranti. I partecipanti hanno anche esplorato modi per rafforzare i meccanismi di riferimento, condividere servizi e risorse e promuovere reti di solidarietà tra parrocchie, diocesi, comunità religiose e società civile, traducendo la collaborazione in un sostegno tangibile per migranti e rifugiati. L’approccio adottato ha reso evidente quanto le esperienze vissute dalle comunità locali siano essenziali per orientare le azioni di advocacy e l’impegno in favore dei migranti, assicurando risposte condivise, efficaci e compassionevoli di fronte alle sfide che la migrazione pone nel contesto asiatico.

 

Questioni chiave e prospettive future

I migranti dell’Asia meridionale e sud-orientale si trovano ad affrontare sfide significative, tra cui costi di reclutamento elevati, condizioni lavorative non sicure, lavoro forzato e la dolorosa separazione dai propri familiari.
Tra i bisogni più urgenti emergono la formazione professionale, l’acquisizione di competenze, il riconoscimento giuridico, l’accesso alla giustizia, l’istruzione e un accompagnamento pastorale e psicologico adeguato.
Le azioni concrete si orientano verso la costruzione di sistemi di sostegno inclusivi, il rafforzamento dei meccanismi di riferimento e la promozione di una collaborazione sempre più stretta tra reti locali, regionali e internazionali.

 

Una missione condivisa di solidarietà

Il workshop di Kuala Lumpur è stato un tempo di preghiera, dialogo e progettazione di azioni concrete. Ha evidenziato l’importanza di mettere in relazione le esperienze locali con le iniziative regionali e internazionali, rafforzando le reti esistenti e costruendo nuove alleanze, per rispondere in modo più efficace alle sfide della migrazione e della tratta di persone.

I partecipanti hanno lasciato l’incontro animati da una rinnovata determinazione e da un profondo impegno ad accompagnare migranti e rifugiati, promuovere politiche giuste e costruire comunità più accoglienti. Per Talitha Kum, il workshop ha rappresentato un’occasione per riaffermare la propria missione: promuovere la dignità umana attraverso accompagnamento, difesa dei diritti e azioni condivise, alimentando speranza e liberazione, radicate nella fede, nella compassione e nella solidarietà.